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Assassin's Creed Valhalla: Un ottimo traguardo

Sono passate quasi tre settimane dall'uscita del nuovo capitolo dell'omonima saga e, dopo un ottimo punteggio della critica (circa 80) e un grande successo tra i giocatori, possiamo trarre una conclusione dopo svariate ore di gameplay, e finalmente rivelare anche noi il nostro pensiero su questo gioco.


Assassin's Creed: Valhalla riprende alcuni passi dei precedenti capitoli seppur migliorando drasticamente: viene, ad esempio, affievolita la componente RPG del titolo rispetto ad Odissey, che, seppur dando al giocatore la libertà di decidere svariate azioni, non influenzano troppo la storia principale, se non alla fine.


Viene introdotta una funzione nel secondo capitolo della saga con Ezio che viene riutilizzata e ampliata in AC3 con Achille ma viene riproposta anche in questo nuovo titolo: il miglioramento dell'insediamento, dando la possibilità al giocatore di costruire negozi come fabbri, empori, tatuatori e così via, fondando dal nulla così una vera e propria comunità, che si potrà andare a migliorare raccogliendo risorse ottenibili razziando villaggi e depredando i loro tesori.


La mappa è enorme, la cui ampiezza territoriale supera quella degli scorsi titoli poiché comprende tantissima terra esplorabile, ed è inoltre grandiosa: si passa da fortificazioni in legno norrene alle gloriose rovine degli edifici romani totalmente esplorabili, con vari documenti e manufatti.

Le aree sono 5 + 2: Norvegia, Inghilterra, Vinland (Nord-America), Asgard e Jotunheim più due accessibili con i DLC: Francia e Irlanda.


Anche l'albero dei talenti non scherza in quanto grandezza: ci son ben 3 rami da poter scegliere, anche simultaneamente, ovvero la via del Lupo, dove "le abilità diventano progressivamente più potenti e aiutano a sconfiggere i nemici", dell'Orso, che migliorerà sensibilmente la salute e il danno delle armi corpo a corpo, e del Corvo, che accrescerà la furtività, e inoltre potenzieranno l'attrezzatura affine ai vari animali, oltre che varie statistiche passive.


Se su Origins era utilizzabile l'aquila Senu, il volatile di Valhalla è un corvo, che però viene "nerfato": Synin, così viene chiamata, non avrà più la funzione di individuare i nemici ma solo punti di interesse.


Parlando della storia essa è molto coinvolgente che occupa più di 60 ore e affronta, come afferma lo stesso Darby McDevitt, scrittore e sceneggiatore della saga, "Valhalla segue una struttura episodica, dove il giocatore si fa strada attraverso una dozzina di archi narrativi autonomi della durata di due o tre ore l'uno, che affrontano temi come l'onore, il comando, il tradimento".

Detto questo possiamo trarre moltissimi pensieri positivi su questo nuovo capitolo e affermare che la Ubisoft è sulla buona strada.

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